Doveva essere una video intervista a Margherita Hack.
È diventato uno stravolgimento di vita.
Di domande, a Margherita, ne ho fatto molte.
Seduto sul divano di casa sua.
Circondato da gatti e ben accolto dal suo sorriso.
Sono stati momenti indimenticabili, formativi.
Qualche settimana dopo, Margherita è venuta a mancare.
La chiacchierata, è diventata, per rispetto, un libro commemorativo.
Un omaggio di parole: Margherita Hack La stella infinita.
Firmato con la scrittrice Cinzia Lacalamita.
L’unione, nata sotto quella buona stella, brilla tutt’oggi.
Da allora, i libri sono diventi parte del mio mondo.
La professione di scrittore una nuova pelle.
Si è amalgamata a quella di speaker e web designer.
Ha contribuito a un’evoluzione comunicativa.
È diventata completezza felice.
Le parole possono essere maestre per la vita
Grazie a Margherita, ho rivisto il concetto di linguaggio.
Ho scavato nelle parole e scatenato un’esigenza.
I giovani sono diventati la mia priorità.
Credo nell”importanza delle figure di riferimento.
Nell’urgenza di educatori dalle parole maestre.
Fatte di ascolto partecipativo, di immedesimazione.
Parole obiettive, ripulite dai pregiudizi.
Da scrittore, cerco parole efficaci e affidabili.
Da insegnante, le trasformo in parole di apertura.
In particolare, per chi fatica a gestire le emozioni.
Insegno un concetto semplice, ma non scontato.
Le parole, dette o scritte, non si cambiano.
Serve pensare bene, prima di comunicare male.
Serve ascoltare tanto, per pensare bene.
Per capire i giovani, lascio che siano voce.
Vado oltre al “si è sempre fatto così”.
A volte, serve cambiare, per migliorare.
Scrivo, parlo, mi muovo e insegno a colori
Il mio impegno di parole vive di entusiasmo.
Sono quel che si dice “un uomo contento”.
Amo portare sorrisi e benessere rigenerante.
Confeziono messaggi colorati, come me.
Do peso alle sfumature, di voce e di immagine.
Racconto la positività comunicativa.
Perché positivo genera positivo.
Esprimo spensieratezza visiva.
Gioco con la semplicità della naturalezza.
Mi diverto, per divertire: la gente felice è bella.
Quando posso, sdrammatizzo e disinnesco.
Offro più punti di vista, come nei romanzi.
Con stravagante e variopinta disinvoltura.
Insegno spesso a gestire Podcast e palco.
Sprono a mostrare carattere e personalità.
Incito al buon gusto della professionalità.
Improvvisarsi non è saper improvvisare.
Improvvisarsi è tentare di fare “come viene”.
Saper improvvisare è essere certi di come verrà.
Pensare troppo poco a chi ci è sconosciuto è un male comunicativo
Le parole sono cristallo nello scatolone del mondo.
Servirebbe applicare la scritta: “Maneggiare con cura”.
Da uomo di parole, io non posso tradirle.
Non le dico o scrivo a caso. Nessuno dovrebbe.
Perché non sappiamo chi è che ci ascolta.
Non sappiamo chi è che ci legge.
In pubblico, ci sono migliaia di orecchie.
Sui social, migliaia di occhi.
Tra gli sconosciuti, può esserci chi ti cambia la vita.
A seconda di cosa hai detto o scritto.
Può esserci anche qualcuno a cui la cambi.
Sempre a seconda di cosa hai detto o scritto.
Serve sensibilità nell’esprimersi.
Per non farsi e non fare danno.
Io mi sforzo di essere valore aggiunto.
Per me stesso e per gli altri.
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